FRANCESCO APRILE

 

IL RUMORE DUALE


Nell’enfasi mediale, l’uomo ingrandisce il disturbo, l’interferenza. Amplifica. Ma quando amplifica, ingrandisce cosa? La protesi tecnica accorcia la distanza (arte/vita, corpo/opera, azione/testo ecc.), ma la distanza ravvicinata non ingrandisce la visione. L’oggetto più si avvicina più svanisce, sfuma, s’insinua. Tutto ciò che cade al di fuori delle tonalità prestabilite è suono o rumore? Libertà oltre l’ordine gerarchico. Terra di confine senza approdo. Tensione costante “a”. Tragitto. // Narciso come Narcosi. L’uomo guarda nell’acqua la sua immagine riflessa. L’esperienza dell’estensione mediale mostra l’effetto narcotizzante. Quando Narciso guarda, com’è l’acqua, limpida o torbida? Se l’acqua è limpida, Narciso guarda la sua immagine riflessa o accede all’osservazione del fondo? Nel guardare, l’oggetto sfuma nel soggetto amplificato o nell’occhio s’instaura la distanza? // Essere come si è, diremo, allora, esserci. Utopia del silenzio: esperienza totale del soggetto assolutizzato (il silenzio, l’uomo, ogni elemento). Dice: che rumore fa un albero che cade se non c’è nessuno per poterlo sentire? Non una riduzione all’esperienza né all’idealità. Ma un radicamento nella relazione. L’utopia del silenzio come assolutizzazione del soggetto ne prevede il trionfo solipsistico. Nel rumore/suono trionfa la relazione. C’è “utopia del silenzio” nell’assoluto-totale del soggetto. C’è suono/rumore nell’articolazione di una relazione. Totale e unico il silenzio utopico, duale e plurale, decentrato e altrificato il suono/rumore. // La spaziatura interrompe, genera silenzio? È intrusione. Lo sguardo attraversa e frana. Ogni sguardo buca e irrompe, allora interrompe? Fa interferenza, rumore. Spaziatura come esercizio di rumore. Il “prossimo tuo” è prossimità costante, distanza eterna come fra due rette parallele. Il rumore non cede al ricatto, è scambio concreto, momento creativo di un nuovo che può essere imprevisto. Ogni volto è interferenza, sintassi anarchica senza vocabolario. Spaziatura.


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